Articolo di freddofili.it scritto da Ivan Gaddari (con stima)

Guardate che le premesse, a volte, non contano nulla! Non importa se si viene da un caldo Autunno. E non importa neppure se l’Inverno sarà mite. Quando l’Inverno decide che è giunto il momento di batter buriancassa, non c’è anomalia positiva che tenga. Dopo tutto viviamo nel Mediterraneo, nel Bel Paese ed anche se il clima è mutato, le ondate di gelo hanno da sempre rappresentato un evento.

Già, un evento. Se non fossero più tali, gli eventi ovviamente, probabilmente si perderebbe tutto quell’entusiasmo che li precede. Volete mettere la smania di osservare i Modelli 24 ore prima che arrivi il gelo? O la smisurata attesa nel vedere comparire il primo fiocco di neve nel luccicar di un lampione? Beh, se il Burian dovesse tornare, quest’anno o i prossimi, siamo certi che il più grande desiderio dei “freddofili” verrebbe esaudito in un batter di ciglia.

Ma cos’è il Burian? Spiegarlo è relativamente semplice. E’ il vento gelido che soffia negli sterminati bassopiani Euro-Asiatici. Quel vento che accompagna un’altra mitica figura dei sogni invernali: l’Anticiclone Russo-Siberiano. L’Orso, se preferite. E’ un vento impetuoso, talvolta violento, che provoca “blizzard” di ghiaccio. Sì, di ghiaccio. Perchè a quelle temperature – si parla di 30, 40 o 50 gradi sottozero – i fiocchi di neve ti arrivano in viso come fossero piccoli chiodi.

Perché arrivi sull’Italia debbono verificarsi particolari condizioni. Una in particolare. Che l’Alta delle Azzorre si gonfi come un pavone, con asse SW/NE. Affinchè l’aria gelida delle steppe siberiane si getti ad ovest v’è necessità di un’altra figura: l’Anticiclone Russo Siberiano. Eh sì, l’Orso deve mettere il naso sulla parte europea della Russia, ancor meglio se è in grado di estendersi più ad est.

Solo in tal modo si viene a creare quello che in gergo meteorologico è definito come “ponte di Weijkoff”. Chissà quante volte l’avrete sentito nominare. Molti di voi lo conosceranno, altri soltanto per sentito dire. Detta così sembrerebbe complicato, invece no. E’ semplicemente il muro anticiclonico formato dalla congiunzione dell’Alta delle Azzorre con l’Anticiclone Russo-Siberiano. In quel caso, il vento gelido si insinua al di sotto del ponte e fluisce sull’Europa. Più spesso sui Balcani, poi in Italia.

Capita poi che pezzi del Vortice Siberiano seguano la direzione dei venti. Autentiche palle gelide che causano tempeste di neve laddove colpiscono. Se la traiettoria intrapresa le guida sui nostri mari, il contatto con acque ben più miti determina forti condizioni di maltempo nevoso su pianure e coste. Sapete qual’è stata l’ultima volta che il Burian venne a trovarci? Il 13 dicembre 2001. Quella volta fu accompagnato da un nucleo d’aria gelida che attraversò il Nord Italia causando le ben note vicende meteorologiche. Prima ancora vi fu l’episodio di fine dicembre 1996 e quella volta la neve coinvolse anche le pianure e le coste del Centro Italia.

Sarà questo l’anno buono? Vedremo. La ricorrenza è quella giusta, ovvero i 10 anni. Che vegna a Dicembre piuttosto che Gennaio o Febbraio poco importa. Per gli amanti della neve sarebbe una visita gradita, quella visita che riporterebbe un po’ di gioia dopo le tristezze di un Autunno che certo non verrà ricordato per la sua clemenza.

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