L’eccitazione aumenta per i meteo appassionati Italiani. I principali modelli di calcolo, ormai da 48 ore, sembrano allineati nel proporre un’ondata di gelo sul nostra Paese dai caratteri veramente eccezionali. Pur essendo presto per fare sentenze definitive (la meteorologia ci ha insegnato, soprattutto negli ultimi anni, che nulla è certo fino al momento del verificarsi stesso dell’evento!), possiamo iniziare a fare delle ipotesi ben più precise rispetto a quelle possibili solo pochi giorni fa!

Quando potrebbe avvenire?

Tutto potrebbe iniziare dall’11-12 Febbraio 2021, con l’attivazione di potenti venti Nord Orientali che inizieranno a gelare, gradualmente, prima il Nord est Italiano, poi e coste adriatiche ed infine tutto il resto del Paese.

Cosa potrebbe accadere?

I modelli, ad oggi, non individuano la formazione di minimi al suolo sul Tirreno e tanto meno sul meridione. La prima spinta gelida provocherà (e sarà incentivata) da una debole depressione centrata sull’Italia e poi in spostamento verso sud est, ma proprio questa tenderà a dissolversi proprio con l’arrivo del Buran. Le temperature, visti gli aggiornamenti odierni, potrebbero toccare valori davvero insoliti soprattutto sul Nord Est e sull’Adriatico con cifre prossime ai -16C° ad 850 Hpa. I termometri, in tal caso, farebbero registrare nuovi record su varie zone d’Italia.

Quindi non nevicherà?

Su questo, probabilmente, ad oggi, non esiste risposta che tenga. In casi come questi bisogna attendere anche le 72 ore precedenti all’evento. E’ più che logico e lecito attendere la formazione di minimi al suolo sul Tirreno o sullo Ionio, ma ad oggi di più non possiamo dire. Ovunque un minimo si formerà, provocherà nevicate a tutte le quote sulla quasi totalità del suolo Italiano.

Qualcuno cita il 2012. Cosa cambia con quella storica ondata di gelo e neve?

Mappa a 500 Hpa del 2 Febbraio 2012

Nel Febbraio 2012 le ondate di gelo furono sostanzialmente 2, legate tra di loro, ma distinte. La più vicina a quella prevista per i prossimi giorni è sicuramente la seconda, ovvero quella che portò la neve a Roma tra il 9 e il 12 Febbraio. Due differenze, almeno per ora, ritengo necessarie da citare:

  1. Il ponte anticiclonico di blocco, nel 2012, fu più stabile di quello attualmente previsto e soprattutto con una matrice chiaramente sud ovest-nord est il che agevolò la formazione dei minimi sul Tirreno. L’alta pressione di blocco prevista per la prossima settimana potrebbe essere invece più goffa, anche se molto potente con massimi oltre i 1055 Hpa.
  2. Nel 2012 le aree cicloniche mediterranee furono forza di attrazione per l’aria gelida, che poi le alimentò, causando ingenti nevicate. In questo caso non è invece prevista un’area ciclonica stabile.

Veri paragoni, semmai l’evento dovesse realizzarsi, potremmo farli solo successivamente.

Conclusioni

Nei prossimi due giorni i modelli di calcolo leggeranno i cambiamenti meteorologici su scala Europea e dal trambusto che verrà cercheranno di definire il futuro meteo dei prossimi 10 giorni. Sarà un’ondata di gelo storica? Sarà neve su gran parte d’Italia? Questo lo sapremo soltanto nei prossimi giorni.

Saluti

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