Il mondo della meteorologia è in fibrillazione e in questo momento la diffusione delle notizie meteo diventa ancor più difficile a causa delle numerosissime richieste degli utenti. Stiamo uscendo da una fase gelida, da una delle ondate di gelo più importanti degli ultimi 20 anni, con tanto di record storici per alcune zone d’Italia, come per Napoli, ad esempio. Come se non bastasse Sabato 7 Gennaio è stato il giorno più freddo dal 2000 ad oggi con una media nazionale di -1,12 °C. Questo dato supera abbondantemente il vecchio record di -0,56 registrato il 17 Dicembre 2010.

E’ proprio in queste fasi durante le quali l’irruzione artica è in pieno vigore che i modelli trovano grande difficoltà nel delineare una linea di tendenza coerente, emissione dopo emissione.

Nel breve termine tra GFS e ECMWF troviamo poche differenze: entrambe individuano la formazione di una depressione sul Tirreno che porterà nuova aria fredda sulle nostre regioni e stavolta un peggioramento del tempo anche sui versanti occidentali della nostra penisola e al nord Italia.

Queste due mappe sono entrambe riferite alla situazione prevista per l’11 Gennaio. A Sinistra il modello ECMWF e sulla destra l’Americano GFS.

A 48 ORE I DUE MODELLI SONO: SIMILI

Noterete certamente una disposizione generale delle isobare (linee con uguale pressione) molto simile. Entrambe propongono una depressione sul Tirreno.

I modelli quindi riescono a leggere abbastanza coerentemente questa ormai prossima retrogressione dell’onda gelida balcanica, ma a quanto pare, non sono concordi sull’evoluzione successiva che viene vista in modo profondamente diverso dai due centri di calcolo.

Già le mappe relative al 17 Gennaio evidenziano grandi differenze tra i due modelli.

A 192 ORE I DUE MODELLI SONO: DISCORDI

Se poi facciamo girare i due modelli di qualche ora ci rendiamo conto che le differenze diventano abissali.

A 240 ORE I DUE MODELLI SONO: PROFONDAMENTE DISCORDI

E’ chiaro che soprattutto in queste fasi la certezza previsionale è pressochè impossibile. Pur nella sostanziale linearità tra le prime due mappe (48 ore) i due modelli presentano dei piccoli scostamenti che, in un caso o nell’altro, potrebbero significare la differenza tra neve e sole in alcune zone del nostro Paese. Se si considera la tendenza su larga scala possiamo stare tranquilli… esistono probabilità davvero esigue che si verifichi un cambiamento sostanziale delle tendenze elaborate, ma se pensiamo alle decine di domande che gli utenti ci pongono è facile intuire che il fallimento previsionale è sempre dietro l’angolo.

Buon inverno a tutti

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